Ca' da la Mata

Breve premessa storica
   
Negli anni 1928-1929 la signora Marchesa Carla Nobili Vitelleschi, residente a Roma, chiese al Patriziato di Rovio la possibilità di edificare una piccola costruzione a picco sulle rocce del Monte Generoso in località Baraghetto.

La motivazione di tale desiderio fu ufficialmente quella di crearsi un luogo di riposo e di tranquillità necessario agli studi di filosofia religiosa cui la Signora si dedicava.

Dopo diverse sedute il Patriziato di Rovio decide di concedere alla Marchesa Vitelleschi in affitto per 25 anni la parte inferiore della Cima Baraghetto con la possibilità di costruire ivi un piccolo edificio in pietra ad uso esclusivamente privato.

 
Il Patriziato accorda anche il permesso di estrarre dal Baraghetto le pietre occorrenti per la costruzione della casetta.

In quegli anni di crisi, stenti e malattie la costruzione di un edificio in quel sito impervio era inimmaginabile, per la gente del paese "na roba da matt" , da cui il nome "Ca' da la Mata".

Inoltre attorno alla questione si sono sviluppate diverse tesi circa la vera identità della Marchesa Vitelleschi, la più accreditata delle quali risulta essere quella secondo cui "la Mata" fosse una spia.

     

Intervento

Il progetto prevede il recupero dell'edificio con il fine, oltre che di preservare la memoria storica, di poter essere messo a disposizione del CAS (Club Alpino Svizzero) e del CAI (Club Alpino Italiano) quale deposito attrezzature turistiche sportive.

La nuova copertura sarà del tipo a botte e verrà eseguita in alluminio termolaccato color grigio ferro. Anche la porta e i serramenti saranno realizzati con lo stesso materiale e con identico colore